Spettacolo teatrale
Sono passati oltre settant’anni dalla prima rappresentazione italiana, ma Un tram che si chiama Desiderio non ha perso la sua potenza performativa né la sua poesia.
La pièce, scritta da Tennessee Williams, è infatti considerata una delle migliori opere teatrali del XX secolo e valse al suo autore il premio Pulitzer per la drammaturgia nel 1948.
Ma qual è il motivo per cui Un tram chiamato Desiderio è considerato un capolavoro indiscusso? Un tram che si chiama Desiderio ebbe il merito di mettere per la prima volta la società americana allo specchio. La pièce teatrale parlava di argomenti scottanti per la società dell’epoca, quali la malattia mentale, l’omosessualità, la ninfomania, la questione razziale, offrendo un ritratto drammatico della società del Dopoguerra che si riflette – immutato – nell’attualità. Il dramma di Williams narra infatti la storia di Blanche DuBois che si trasferisce a New Orleans, a casa della sorella Stella. All’apparenza ciò che spinge Blanche al trasferimento è una grave ragione economica, ma presto emerge dell’altro. La donna infatti afferma di aver dovuto abbandonare il suo mestiere di insegnante a causa di frequenti crisi di nervi. Nella casa di New Orleans c’è anche Stanley Kowalski, il marito di
Stella, un uomo rude di origini polacche. Tra lui e la cognata i rapporti si fanno subito tesi. Blanche, educata al bello e alle arti, si lamenta della sciatteria della casa, mentre Stanley rappresenta il prototipo dell’uomo volgare, arrogante e maschilista.
Cast: Gaia Contrafatto, Andrea Chiapasco, Giulia Curreri, Francesco Savarino, Sara Zappa, Andrea Capodieci, Samuel Ahadome. Regia: Francesco D’Alessio. Una produzione RtaMovie.
Lo spettacolo è gratuito – con donazione a cappello
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